Arianna Meloni critica Report dopo l’audio privato di Sangiuliano e la moglie citando il revenge porn e il cyberbullismo.
Arianna Meloni, sorella della premier Giorgia Meloni e figura politica di rilievo in Fratelli d’Italia, ha espresso un duro giudizio nei confronti della trasmissione televisiva Report per la diffusione dell’audio di una conversazione privata tra Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura, e sua moglie Federica Corsini.
Arianna Meloni durissima contro Report: “Revenge porn”
Durante il suo intervento ad Atreju, Meloni ha paragonato questo gesto a fenomeni come il revenge porn e il cyberbullismo, sottolineando il rischio di inviare un messaggio diseducativo ai giovani.
“Non è violenza questa, non è entrare nella vita delle persone con un gioco morboso? Se una trasmissione della tv pubblica manda in onda un fatto così intimo e doloroso, come possiamo stupirci se un ragazzino pubblica la fidanzata su TikTok per un gesto intimo?”, ha dichiarato Meloni.
La vicenda dell’audio “incriminato”
L’audio diffuso da Report, che non è più disponibile sul sito della trasmissione, è stato registrato da Maria Rosaria Boccia, ex collaboratrice di Sangiuliano.
Secondo il programma, la registrazione era rilevante per ricostruire il contesto della vicenda legata alla nomina di Boccia, ma i legali dell’ex ministro sostengono che la diffusione costituisca una grave violazione della privacy.
Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, ha difeso la scelta, sostenendo che: “Gli audio ricostruiscono i fatti attraverso le parole dei protagonisti. L’audio non ha nulla di privato, ne ho parlato anche con Sangiuliano, che non mi ha mai sollevato il problema”.
Cosa hanno fatto i legali di Sangiuliano
Tuttavia, i legali di Sangiuliano affermano che Report era stata diffidata e resa consapevole dell’illiceità della registrazione.
I coniugi Sangiuliano hanno presentato due distinti esposti in Procura, accusando la trasmissione di aver violato la loro privacy.
Secondo i legali dell’ex ministro: “Andava valutata la provenienza illecita della registrazione. La conversazione non rivestiva alcun interesse pubblico tale da giustificare una così violenta violazione della privacy”.
Le dichiarazioni di Arianna Meloni hanno aperto un acceso dibattito, dividendo l’opinione pubblica tra chi difende il diritto alla privacy e chi sostiene l’importanza di rendere pubbliche informazioni rilevanti per il contesto politico.
Sigfrido Ranucci, nel frattempo, ha ribadito che Report agisce nel rispetto delle norme giornalistiche, ma il caso resta al centro delle polemiche.